Il fondatore di questo metodo fu il celebre Maestro Wang Xiang Zhai (1886-1963), considerato il “Grande Riformatore delle arti marziali cinesi”, che dedicò l’intera vita alla ricerca delle origini dimenticate delle arti marziali.
Durante l’infanzia, pur essendo debole fisicamente, iniziò lo studio dello Xing Yi Quan con il celebre maestro GUO YUN SHEN, con il quale studiò svariati stili; inoltre praticò Xin Yi Quan con l’erede di quello stile, il celebre monaco buddista Heng Lin.
In quel periodo la maggior parte dei praticanti di Xin Yi Quan (boxe del cuore e della mente) e Xing Yi Quan (boxe della forma e della mente) , due stili che derivano dalla stessa radice, si concentrava unicamente sulle forme imitative, dette “forme degli animali”, perdendo di vista l’essenza della pratica marziale; questo atteggiamento, comune in molti stili di Gong Fu del tempo, aveva come conseguenza la perdita di efficacia reale e della possibilità di preservare e migliorare la salute dei praticanti.
Quindi il maestro Wang decise di insegnare lo Xin Yi Quan senza forme dando vita negli anni Venti all’YI QUAN che rappresenta il punto d’arrivo di tutti i suoi studi e costituisce la più importante creazione del mondo nel Gong Fu del secolo scorso.
Anni di studio e confronto continuo con i più famosi Maestri di Gong Fu permisero al Maestro Wang di integrare i principi vitali e sintetizzare l’essenza di tutti gli stili delle arti marziali tradizionali cinesi, inglobandoli nel nuovo metodo, definito in seguito da alcuni giornalisti “Da Cheng Quan” (boxe della grande riuscita) per sottolinearne la bellezza stilistica e l’efficacia, e dando al maestro, in tarda età, l’appellativo di “il vecchio uomo di lancia e scudo”.
I suoi allievi hanno continuato la ricerca fino ai giorni nostri.
Il metodo, infatti, ha in sé dei princìpi, ma non è “immutabile”, anzi trova nuova linfa nelle esperienze e nelle intuizioni di chi lo pratica.
Nell’Yi Quan, che letteralmente significa Via della Intenzione, si svolge un lavoro che rispetta la natura dell’individuo.
Infatti, si dà molto spazio all’allenamento mentale e allo sviluppo delle qualità del movimento, tralasciando la memorizzazione di sequenze codificate, in quanto inutili e a volte dannose per la salute sia fisica che mentale.
L’attenzione, posta sullo studio di metodiche di sviluppo e rafforzamento dell’energia vitale, fa di quest’arte un ottimo metodo di auto-guarigione.
Pertanto, la pratica costante, se da un lato consente il miglioramento della salute fortificando il corpo e la mente, allo stesso tempo permette la preparazione alle tecniche di combattimento.
L’Yi Quan fa sì che chi lo pratica ritrovi la primordiale naturalezza del movimento “risvegliando” le capacità innate di autodifesa, che permettono all’essere umano di reagire con immediatezza di fronte ai pericoli, come fanno istintivamente gli animali.