Il Qi

Uomo gioco fuoco energia

QI = il soffio
muove, riscalda, trasforma, protegge, trasporta, contiene

Il concetto di Qi è primariamente filosofico, oltre che energetico; viene preso a riferimento l’ideogramma che è composto da due parti, una con il significato di riso e l’altra di vapore.

Rappresenta lo yin e lo yang, il nutrimento materiale del riso e la rarefazione del vapore, manifestazione del qi nelle due forme polarizzate/opposte.

Nell’insieme il movimento tra i due poli, trasformazione, trasferimento e circolazione, direzionato nel contenimento della nuvola.

Il vapore esce da qualcosa che gli dà una regola e direzione, in questo senso il qi connette lo yin e lo Yang, basso e alto, dando una precisa direzione a questo movimento tra terra e cielo.

Il qi è una sostanza sottile che deriva da una sostanza materiale, cosi come il vapore prodotto dal riso che cuoce, è il prodotto di una trasformazione.

Il qi nel corpo è il risultato dell’interazione del qi del Cielo e della Terra ,” L’unione del qi del Cielo e di quello della terra è chiamata essere umano” ( SuWen cap. 25 ), è una manifestazione della relazione dell’uomo con la natura e il suo ambiente.

L’uomo  è sostenuto dalla terra e  verso il cielo si eleva, acquisendo le energie del cielo con il respiro e le energie della terra attraverso l’alimentazione.

Grazie al movimento del Dao che gli esseri esistono, senza questa modalità di apparizione, non ci sarebbe mai un’unità indifferenziata.

Quando tutto ciò si mette in movimento, allora si prende coscienza della propria esistenza.

Ogni essere riceve un frammento del taiji, durante la sua naturale formazione dell’essenza manifesta del Dao che comunica direttamente con il grande Vuoto, da qui il nome di “soffio”.

Questo soffio indifferenziato e primordiale o ancestrale viene chiamato yuan qi e costituisce un insieme completo e armonioso capace di formare tutti gli esseri. L’uomo per primo, riceve al momento della creazione quest’essenza che conduce allo stato indifferenziato i due elementi yang e yin.

L’uomo può scoprire in sé, nel suo spirito, nel suo corpo, i segreti dell’azione del Dao, con l’esperienza di una pratica appropriata, giunge ad identificarsi con il Principio Supremo, e unificandosi a lui, arriva a partecipare alla sua azione.

Si può dire che il qi è l’essenza del dao sublimato nell’uomo, il dao nella sua modalità di condensazione, concentrazione porta il nome di jing “essenza”. Lo shen è lo spirito nella sua manifestazione oscura, il qi è il soffio nella sua modalità dinamica, ma il dao è anche il qi: il soffio.

Impossibile essere più precisi .

“Il grande dao si diffonde come un fiume” vale a dire che scorre come il qi, è una forza nutritiva, un energia vitale che fa vivere, come una madre che fa nascere tutti gli esseri.

Senza avere la sensazione che nasce dall’esperienza, non si può comprendere veramente il qi, un approccio teorico è insufficiente.

Contemporaneamente il qi è anche “la radice dell’essere umano”, substrato materiale e spirituale dell’uomo, rappresentando un costante flusso in stati di aggregazione variabili (condensazione = forma fisica, dispersione = energia sottile )

Il qi esiste contemporaneamente nel corpo nelle sue diverse forme di aggregazione, manifestandosi simultaneamente sia come materia e forma fisica sia sul piano emotivo mentale e spirituale, influisce sul corpo e sulla mente assicurando l’animazione fisica e psichica.

Coloro che si dedicano al taijiquan o altre pratiche marziali devono porre attenzione al “qi centrale” zhongqi

Nn è altro che il qi originale (yuangqi) o il vero qi (zhengqi), viene cosi definito perché risiede in mezzo al corpo, nel campo del cinabro inferiore ( dandien ) da cui dandienqi .

Si distinguono due tipi di qi: il qi del Cielo anteriore e il qi del Cielo posteriore, il primo è nato prima del cielo, prima della formazione dell’universo, prima della nascita dell’uomo, il secondo è nato dopo la formazione dell’universo, dopo la nascita dell’uomo.

L’aria che si respira tian qi è il qi del cielo posteriore per eccellenza, viene assorbito attraverso la respirazione (polmoni e pelle ), il qi del cibo o dei cereali gu qi viene assimilato e trasformato dalla milza (stomaco) e appartiene anche esso al qi del cielo posteriore, 

Attraverso movimenti appropriati si arriva a mobilitare il fuoco della “porta della vita” mingmen, e accumulare correttamente il qi posteriore fino a un certo grado, dopo di che si verifica una metamorfosi interna.

Nella pratica del taijiquan durante gli esercizi preparatori e allenamento alla sequenza, il qi centrale si muove nel corpo, quando questo soffio centrale (zhongqi) ha raggiunto un certo grado di potenza inizia a muoversi nel campo del cinabro.

La periferia del corpo agisce e stimola il centro, focolare dell’energia, il rafforzamento dei muscoli, l’ammorbidimento dei tendini e legamenti, la posizione corretta del corpo nello spazio, il rispetto delle regole, creano la dinamica dei gesti.

Divenuto potente e mobile il qi centrale agisce e si muove da solo mettendo in movimento le varie parti del corpo.

Questa energia del qi centrale è primordiale , è legata alla comparsa della vita e al suo processo di degradazione. E’ al contempo energia nutritiva e vitale, base della salute. E’ la sorgente della forza delle arti marziali, in particolare quelle di scuola interna come il taijiquan.

Nel corso della vita umana questo qi esce dal campo del cinabro, quando si esaurisce del tutto, l’uomo muore, come per gli animali, in cinese si dice “una lampada senza olio”.

In generale c’è sempre un’uscita dell’energia e non una entrata, quindi uno squilibrio tra entrate e uscite, allora bisogna attingere alle scorte che a lungo andare si esauriscono di giorno in giorno.

Per i cinesi una perdita di energia equivale a una perdita della vita e dell’anima, che lascia sfuggire delle energie vitali e spirituali.

Riuscire a coltivare il qi permette di provocare delle trasformazioni,  oltre a una buona pratica è necessario l’applicazione dei principi del dao e del de ( virtù ), ponendo attenzione allo shen e al qi. impegnandosi nella Via del perfezionamento spirituale,

Saper risparmiare il qi centrale, senza sprecarlo garantisce una buona salute, un certo vigore e può prolungare la vita.

articolo di Mario Antoldi