Zhang Sanfeng

Zhang-Sanfeng

La leggenda di Zhang Sanfeng come immortale taoista fiorì nel corso della dinastia Ming. In essa si riporta che Zhang Sanfeng nacque durante i Jin (1115-1234),

Zhang Sanfeng immagine anticaLa leggenda sulla vita di Zhang Sanfeng come maestro taoista fondatore delle arti marziali interne lo vede come figlio di un funzionario governativo di nome Zhang Zhunren in carica presso l’imperatore Taizhong; Zhang Sanfeng nacque il nono giorno del quarto mese lunare del 124. A dodici anni iniziò a studiare i classici e per le sue abilità diventò un ufficiale governativo. Dopo un periodo di meditazione sul Ge Hong Shan (monte dell’immortale taoista Ge Hong) ed in seguito alla morte dei genitori, si dimise dal suo incarico e tornò al paese natio per donare le sue proprietà ai parenti. Partì quindi per le montagne alla ricerca di un saggio in compagnia di due giovani ragazzi; si fermò al tempio di Shaolin, dove studiò per dieci anni lo Shaolinquan, il pugilato del tempio suddiviso in cinque stili: longquan 龙拳 (“boxe del drago”), huquan 虎拳 (“boxe della tigre”), baoquan 豹拳 (“boxe del leopardo”), shequan 蛇拳(“boxe del serpente”) e hequan 鹤拳 (“boxe della gru”).

Nel 1314 all’età di sessantasette anni Zhang Sanfeng incontrò un eremita taoista di nome He Long, con cui studiò per quattro anni le tecniche di immortalità.

Un taoista di nome Fung Yuanyi 冯元一gli insegnò l’agopuntura, e sembra che Zhang fu il primo a trasformarla in una tecnica per colpire i punti vitali associata ai meridiani energetici.

Si recò poi nei monti Wudang, dove rimase per nove anni sino a completare il proprio cammino spirituale.

Ritornò ad errare e dopo molti anni si fermò presso un monte circondato da tre picchi, da cui il nome Zhang Sanfeng, ovvero “Zhang dei tre picchi”.

Più volte venne fatto cercare dagli imperatori che si succedettero durante la sua lunghissima vita, ma egli non volle servire il governo e non si fece trovare.

Nel Qi Xiu Lui Gao七修 稿, di Lang Ying 郎瑛, di epoca Ming, si riferisce che Zhang Sanfeng nel 1459 si recò dall’imperatore Yingzong per rendergli omaggio e quest’ultimo gli conferì il titolo di “vero uomo spirituale che ha ottenuto il dao”.

Secondo la leggenda, Zhang Sanfeng sarebbe vissuto per oltre duecento anni; è più credibile ritenere che sia vissuto all’inizio della dinastia Ming.

Nel Ningbo fuzhi è scritto che Zhang Sanfeng creò ciò che più tardi sarà chiamato taijiquan grazie ad un sogno, come accadde per molti altri eremiti o monaci che ricevettero l’essenza della loro dottrina in seguito all’apparizione di un’entità nel sonno.

Non si tratta di un’invenzione, bensì di una rivelazione dall’ “Assoluto” di un modello mitico, di uno schema archetipico, sotto forma di intuizione o sogno che si esprimerà nella dottrina attraverso un personale e graduale metodo.

Un’altra versione narra che Zhang Sanfeng ebbe un’intuizione osservando il combattimento tra un serpente ed una gazza (altre volte sostituita da una gru, un airone, od un passero). Il serpente, attraverso movimenti continui e circolari di tutto il corpo, riusciva sempre ad evitare gli attacchi lineari e secchi del volatile.

L’importanza della morbidezza che prevale sulla rigidità illuminò Zhang Sanfeng; creò così un metodo di combattimento che verrà poi chiamato taijiquan.

(dalla dispensa del corso formazione allenatori e istruttori di Taijiquan CSEN)

1 In “Brief History of Tai Chi Ch’uan”, di Wu Tunan 吴图南; vedi Wen Shan Huang, 1973, p.54.

2 Basandosi sul Mingshi William C.C. Hu concluse che Zhang Sanfeng visse dal 1391 al 1459; vedi Wen Shan Huang, 1973, p.53-55.

3 Vedi Despeux, Catherine, 1987, p.16.

4 Leggenda riportata in Taijiquan shiyi di Dong Yingjie, vedi Despeux, Catherine, 1987, pp.15-16.